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Algoritmi che modificano la filiera

Chi pensava che creare business unit di settore fosse un gioco da ragazzi si è trovato a dover recuperare credibilità.

In tempi record si è creato un vero e proprio stress test: prezzi bassi, richiesta in frenata, tecnologia e normativa in veloce transizione ed ecco che chi entrava nel settore pensando che investire capitali fosse sufficiente si è trovato disorientato ed abbandonato anche dai produttori.

Perché? Semplice da intuire per chi era già interno al settore: il fotovoltaico non è un oggetto da vendita emozionale ma un sistema integrato con peculiarità che spaziano dall’elettronica al software, dal monitoraggio predittivo a molto altro.

Tutto questo è da sempre ben presente nei processi degli operatori storici, ma per niente compreso da chi ci ha visto un’opportunità di speculazione.

Il veloce epilogo è stato non il prezzo, non la flessione della richiesta ma la volontà di modulare la filiera da parte dei produttori a favore degli specialisti per tutelare se stessi, il prodotto ed il committente, riposizionando il settore a livello reputazionale.

Quindi non basteranno le fusioni, i riassetti e i guru della vendita perché la verità è solo una: riuscirà ad aggiudicarsi la commissione di un ottimo impianto non chi pensa a come raggiungere un cliente a livello mediatico ma chi pensa a soddisfare una necessità lavorando a stretto contatto con i produttori.

Sta tutto qui il gioco? No, ovviamente c’è dell’altro: la partita si giocherà non su prezzi e produzioni provenienti da altri continenti ma avrà nuovi algoritmi dettati da regolamentazioni ferree e politiche basate su gestione  cloud, traffico dati, privacy, tecnologia intelligente in base alle singole necessità.

Nonostante tutto, il settore è indirizzato verso un percorso positivo sia a livello di autonomia delle aziende che di eticità, quindi un quadro ottimale per l’utente finale.

C2System, da sempre attenta alle dinamiche del settore grazie ad un’esperienza ventennale e alla partecipazione attiva ad associazioni di categoria, ha iniziato una partnership con un noto produttore italiano per stilare un protocollo di lavoro per ottemperare alle direttiva europee in materia. Crediamo che solo supportando una politica meritocratica e territoriale si possano creare nuovi assetti ed equilibri ad alto valore aggiunto.

Giorgio Zaupa

Chief Strategy Officer 

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